Il trullo è bellissimo!
E’ una costruzione ancestrale, un’abitazione unica al mondo, dove il tetto ti porta verso il cielo. All’interno sembra quasi di essere cullata da quelle pietre disposte perfettamente per regalarmi quell’abbraccio così tanto desiderato.
Visitare Alberobello nel mese di marzo, pienamente fuori stagione, mi dona la possibilità di passeggiare in solitaria per le sue strette vie, di godermi questo paese che sembra uscito da un romanzo fantasy, e invece è li da centinaia di anni, con le sue tradizioni e la sua storia.
I miei passi nella notte pugliese, contornata da queste originali costruzioni, saranno impresse nella mia più cara memoria, conscia di essere in un luogo irripetibile.

Alloggio in un trullo che mi ricorda i miei amati viaggi in oriente. Curcuma è il suo nome e chissà quale fantasia si è scatenata nel proprietario per scegliere quell’appellativo. Non il colore, perchè il trullo è e deve essere rigorosamente bianco imbiancato a calce, con il tetto di lastre di pietra color grigio scuro. Forse voleva dare un sentore un po’ piccante per distinguersi dagli innumerevoli altri alloggi ricavati in queste case così originali.

Alberobello è ormai una meta turistica, che però è stata capace di mantenere la sua aurea storica: le zone più nascoste concedono abitazioni perfettamente integrate nei trulli a più vani, offrendo così il mantenimento in vita di una storia rilevante. Sono costruzioni amorevoli, il suono del loro nome è onomatopeico, regala simpatia ma nello stesso tempo i trulli sono ben piantati in questa terra così forte, battuta dal sole cocente e dalle tradizioni davvero importanti.
Sopra molti tetti sono disegnati, a mano libera con l’uso della calce, dei simboli dal significato propiziatorio o religioso. Sono disegni che arrivano da lontano, da riti dei popoli primitivi o da simboli magici che si rifanno ai segni zodiacali. E sulla cima del cono i pinnacoli, elementi decorativi anch’essi di origine primitiva con la tradizione che li vuole collegati al culto del sole. Ecco perchè ne sono profondamente attratta…il sole, il Re del mio segno zodiacale, il Leone.

Arrivo nel paese dei trulli provenendo da quella magia che si chiama Matera, ho guidato per queste strade accompagnata da migliaia di ulivi secolari che mi ricordano la nostra storia ma anche l’oro verde della nostra cucina, quel filo d’olio che ci regala piatti straordinari. E poi decine e decine di chilometri di bassi muretti a secco costruiti per delimitare ma non per chiudere. Lo sguardo infatti corre sempre lontano, in questa campagna così bella dove spuntano i trulli a far da contrasto con il verde smeraldo dei campi e il blu di un cielo meraviglioso che questa primavera appena sbocciata mi concede.

Scoprire questa Italia così bella è davvero un grande dono, permette di conoscere meglio le mille sfaccettature di questa nostra nazione, spesso imbruttita e vilipesa, ma che indiscutibilmente rimane un’opera d’arte continua.